“Roberto Visani, è un giovane scultore che da tempo ha eletto a sua primaria fonte d’ispirazione l’oggetto naturale; strumento e soggetto della sua ricerca è l’elemento originario per eccellenza, il seme, sul quale egli esercita caparbiamente una ricerca incentrata sulla forma essenziale, non manipolata, bella, di una bellezza che non ha bisogno dell’intervento umano per mostrarsi in tutta la sua perfezione.
Il lavoro dall’artista non interferisce con il paesaggio, non lo segna in modo più o meno indelebile, ma diviene oggetto a sé stante, capace però al contempo, di mimetizzarsi e nascondersi in esso, cercando un accordo affinché ci possa essere coabitazione tra ciò che preesisteva e ciò che viene prodotto ed inserito. Le sculture realizzate da Visani hanno infatti questa particolare duttilità: risultano di forte impatto sia collocate su un piedistallo sia posizionate nell’ambiente naturale. Ciò è possibile grazie alla loro conformazione, alle linee elementari di cui sono costituite, al senso di purezza estrema che emanano.
Egli agisce attraverso la natura senza tentare di rappresentarla , ma servendosi di essa per la creazione di forme originali ed originarie. Esiste una similitudine particolarmente rappresentativa, ed utilizzata in passato per far comprendere che anche l’arte astratta può derivare dalla realtà che ci circonda: il seme piantato nella terra cresce generando prima un albero e poi i frutti, ma né l’albero né i frutti somigliano a ciò che li ha generati. Allo stesso modo l’artista trae ispirazione dalla realtà, che rappresenta la terra fertile, producendo forme ed immagini che non necessariamente somigliano a ciò di cui i suoi occhi si sono nutriti.
L’osservazione del seme permette di accrescerne la conoscenza delle linee e dei volumi intimamente scrutati e riprodotti, in scala variabile, spesso con materiali nobili; marmo e bronzo sostituiscono con le loro superfici lisce e riflettenti la porosità o la pelle originaria dell’oggetto. Elevano ciò che tutti tendiamo a tralasciare nella quotidianità e che torna, nelle opere di Roberto, impreziosito da una veste nuova. Il compito dell’artista è allora quello di creare forme naturali ma durevoli, dotate di un’aspettativa di vita estremamente diversa da quelle che egli estrapola dalla natura; semi nati per trasformarsi ed essere inghiottiti nel ciclo naturale della vita, riproposti come gioielli preziosi ed eterni”.
Cinzia Zanetti